martedì 29 dicembre 2015

Propositi per il 2016: evolversi

Bene. Il Natale, la corsa al regalo, l'ansia da prestazione (sì, anche quella. Le facce di chi riceve il dono sbagliato sono indelebili nella mente umana...) e la prima fase della missione Ingrassa tu che ingrasso anch'io, parafrasando le parole di una cara amica, sono stati archiviati nel gonfio annale 2015 che vede ancora un paio di pagine vuote da riempire con eventuali colpi di scena prima dell'inizio dell'anno nuovo.
Giustappunto...

Uno normale che fa a fine dicembre? Pensa a come vestirsi per il veglione (ben sapendo che è meglio evitare gli abiti con i bottoni, che dopo la cena luculliana sia mai che ne schizza via uno e acceca qualche malcapitato), a come stupire con trucco, parrucco e barbatrucco (tipo le glitter beards che sono tanto fashion ultimamente), o, se è l'addetto ai fornelli, a che sfornare di stupefacente con due patate, un porro e i tre etti di carpaccio avanzato dal pranzo di Natale. Io sono normale? GIAMMAI!
No vabbeh, un pochino sì, ma solo quest'anno, per mantenere viva la regola dell'eccezionalità, una cosa tipo Semel in saeculo licet insanire, dove la follia nel mio caso corrisponde all'ordinarietà delle cose. In sostanza, ho fatto quello che ufficialmente sostengo di fare ogni anno e invece glisso sempre: la lista dei buoni propositi. L'ultima volta che ne ho scritta una (io scrivo tutto, memoria zero) è stato l'anno che avevo deciso di fare la dieta seriamente: son stata pure brava, sia chiaro, a stecchetto per quasi un anno e mezzo come una novizia prima di prendere i voti. Poi mi si è inchiodato il metabolismo per mesi e a me è passata la voglia di martirizzarmi lontana dal cioccolato, dal calicetto settimanale di Prosecco e dalla pizza e ho smesso. Anche perchè una donnina divano sta comoda ovunque, anche senza un cuscino sotto le terga.


Glitter beard
Per esser precisi, la "lista" è uscita sabato ma è ufficiale solo da ieri. Senza voler svelare troppo, essenzialmente per non gasarmi oltremodo che poi chi mi ferma più, mi sto preparando a cambiare un po' direzione, una specie di evoluzione che mi ronzava in testa da un bel po' di tempo in maniera caotica e che ora si è palesata con contormi decisamente più nitidi. In mezzo al consueto lavoro di laboratorio per soddisfare gli ordini e mettere in produzione la nuova collezione primavera-estate, un po' di svago mi serve per riossigenare la mente. L'inverno non dura in eterno (spero), lavorare la lana dopo febbraio, per quanto freddo possa ancora fare, mi ucciderebbe più che distrarmi, motivo per cui ho già iniziato a provvedere, in principio incosciamente devo dire, ad altre attività. Ho ripreso in mano pennello e colori ma più appassionatamente il disegno, che è anche un ottimo metodo per sfruttare le chilate di matite, penne e china che ho sparsi per casa; se trovassi dove ho nascosto la latta di carboncino userei anche quello ma, mannaggia a me, la memoria non m'assiste mai quando serve! 
Mi sento un po' schizzatella da quando ho recuperato quest'arte ma bah... ci sto bene in mezzo ai miei deliri onirici su carta. Fa lo stesso effetto di quando senti un amico al telefono senza vederlo: ci parli, ridi, litighi, riparli, stai in silenzio ma è un'entità intangibile. Poi, un bel momento, te lo trovi davanti e cambia tutto. L'unica cosa che mi preoccupa è che, se prosegue com'è iniziata, l'espressione di chi mi sbircia dalla spalla cosa disegno sarà la stessa di uno psicanalizzato con le macchie di Rorschach...
Vabbeh, lasciamo stare va'. Forse è meglio se nascondo il plico di disegni che ho già completato: mi han detto che alla neuro in questo periodo hanno parecchie camere libere...

venerdì 11 dicembre 2015

Buone nuove!

Lo scrivo ora che è sera, che volevo essere sicura di non aver preso una cantonata da postumi febbrili...

STO BENE!

Sono viva, vegeta e in piedi. Niente febbre, un po' di tosse che ormai mi tengo come se fossi una tabagista convinta (pur non fumando), Camilleri rauco è svanito e mi sono rimessa al lavoro. Per chi non mi seguisse su Facebook due buone notizie:
  1. Gli ordini in stand by causa "moribondaggine" sono stati evasi tutti nella giornata di oggi (anche per questo motivo scrivo solo ora: mi dovevo riprendere dalla spedizione di massa dopo giorni in panciolle) e inviati con metodo super rapido senza alcun sovrapprezzo sulle spese di spedizione. Il ritardo è mio, anche se involontario, e desidero che i pacchetti siano a destinazione per tempo che sotto le feste i disguidi sono all'ordine del giorno...
  2. Ancora per qualche giorno sono ancora aperte le commissioni per Natale: se avete qualcuno a cui vi manca ancora di fare un pensiero, se desiderate un regalo personalizzato o più semplicemente avete visto qualche mia opera che vi piace e ne volete una anche per voi... veloci come cavalli veloci! Spazio per fare ancora qualcosa ne ho ma non perdete tempo!
Quanto al resto, i giorni di "pausa" mi hanno fatto venire un paio di ideuzze per l'anno nuovo che non vi immaginate. Per cui... stay tuned!

lunedì 7 dicembre 2015

Due facce, due sensazioni

Come le medaglie, in questo periodo ho un lato no e un lato sì e capire da che parte sono sistemata un determinato istante è complicato anche per me. Se qualcuno sta pensando ohia, fase depressiva in agguato mi vedrete agitare il ditino: ma ti pare che nel momento più gagliardo dell'anno mi deprimo? Fossi matta!
Il fatto è che, porca paletta, prima mi è presa una tendinite assurda, ora un virus parainfluenzale con la tosse sinfonica stile Andrea Camilleri in versione afona e sto un po' così, col muso perchè ho da fare un sacco di cose, prime su tutte saltellare come una cavalletta adrenalizzata per i mercatini, quelli a cui partecipo ovvio, ma anche a quelli in cui espongono carissime amiche e amici, come Il cassetto di FrenC-reattiva Libera presso Novellara (RE); l'altra cosa importantissima è spedire i vostri ordini ma dove non arriva la spedizione fisicamente allo sportello delle Poste arriva il ritiro a casa, altrimenti noto come Manna dal cielo!, per cui tranquilli, arriva tutto in tempo, anzi, anche prima: occhio a non farvi beccare se il destinatario vive in casa con voi!
Dall'altra parte, invece, sono tutta vostra: disegno, annodo, piego il metallo, ci do di ago e filo, impacchetto e intanto penso a come stupirvi ancora. Ecco, magari mi sono leggermente scordata dei regali per i miei cari ma vabbeh, mi vorranno bene lo stesso, no?
Tutto sommato è pure divertente, a guardarla da una certa prospettiva, la situazione: ho allestito il mio tavolo di lavoro direttamente a letto (potrei brevettarlo magari...mmm...), una specie di ampio vassoio porta-colazione senza colazione e senza vassoio, ben piantato davanti alla sottoscritta (lo sto usando per l'appunto per scrivere questo post) su cui confeziono le mie cosine. Sono una pazza allettata che plasma i materiali! Che poi dalla regia mi hanno gentilmente invitato a restare a letto altrimenti qualcuno tira giù un paio di calendari. Salvaguardia della specie creativa, la definirei io. E allora qui sto. Anche perchè se non mi ripiglio a scheggia niente mercatini di Natale, non ci vedremo in tempo e niente auguri. Niente mercatino di Bolzano (oggi 120km di coda sull'A22, camminando sui gomiti si arrivava prima...), niente Bressanone: TRISTEZZAAAAAA!!
Da domani mi faccio di uncaria e via andare: qui ci si deve riprendere veloci che ferma non ci so stare!
Non ho la varicella (già dato) ma ci stava benissimo!

giovedì 26 novembre 2015

Mercatini di Natale

Confesso che per la prima volta i mercatini di Natale mi spaventano da morire.
No, non c'entrano gli attacchi terroristici dell'Isis e le cellule dormienti scoperte a pochi passi da dove vivo: è qualcosa con cui dobbiamo convivere senza minare la nostra libertà ma nella consapevolezza che esiste. Non c'entra neanche il fatto che vi partecipi: può starci l'emozione ma la paura? Che senso ha? Vero che è un "mercato", quindi un luogo di vendita e se in pochi acquistano quel che fai può subentrare la "paura" di fare qualcosa che non è gradito a chi dall'altra parte del tuo banco; tuttavia sono dell'idea che, innanzitutto, ad un mercatino non ci si va soli. Magari non conosci gli altri espositori ma alla fine, che sia un giorno o un weekend o, come in questo caso, un lungo periodo prefestivo, nascono amicizie e complicità, se sei fortunato come molti che conosco, trovi una famiglia. In secondo luogo, se non piace quello che fai le strade sono due: o lavori male o sei in un'altra dimensione e devi aver la pazienza di condurre, lì dove sei, chi guarda e soppesa le tue cose. Farti conoscere. Tendere una mano senza chiedere niente se non qualche minuto di tempo per dire Quello che vedi sono io. E se non va, chiediti: ti ha reso felice fare quello che esponi? Sì? Allora continua a farlo.

Mercatini natalizi a Monaco di Baviera
Quello che mi turba è ben altro. Vuoi la crisi che siamo in ripresa ma anche no, vuoi che se non hai il mercatino di Natale non sei nessuno e lo fanno anche le frazioni da tre abitanti (quello che mette lo spazio, quello che espone e quello che acquista :p ), vuoi che sia un ottimo modo per unire diverse realtà, spesso nascoste, come quelle dell'handmade o dei vecchi mestieri, a quelle canoniche dei negozi, quest'anno si potrebbe organizzare senza nemmeno muovere l'auto un pellegrinaggio tra gli eventi natalizi. Ce n'è uno ogni angolo, tutti sono particolari nel loro manifestarsi, hanno qualche evento speciale. 
Poi ci sono i mercatini natalizi interni ad alcuni grandi centri specializzati: mi viene in mente uno dei più cconosciuti in Veneto, presso Flover, dove ogni anno allestiscono un meraviglioso villaggio con qualsiasi cosa richiami il Natale: quello che può passarvi per la mente lì c'è, e anche di più.
È questo che mi mette l'angoscia: ce ne sono troppi!!! Non si riesce a fare una degna cernita, chi organizza fa diabolicamente apposta a mettere nella stessa data due mercatini che aspetti da un anno costringendoti a scegliere. È come Rai contro Mediaset: due film bomba in prima visione la stessa sera. Una crudeltà assurda! Perchè, dico io? Perchè??? Ho provato a farmi una scaletta (sì, carta e penna e tanta pazienza) per studiare quali preferire, esattamente come quando vai in fiera e fai il cerchio a penna agli stand che ti interessano. Niente, non ce l'ho fatta. I mercatini "in panchina" strepitano per avere attenzione e né Babbo Natale né Santa Lucia e nemmeno la Befana mi accontentano a portarmi il dono dell'ubiquità. In sostanza, non ce la posso fare, mi toccherà fare l'estrazione a sorte tramite bigliettino per sapere dove mi porta il destino. Se penso che sto facendo il tour natalizio già da alcune settimane, manca ancora un mese al 25 dicembre e che alcuni banchi restano fino al 6 gennaio mi sento male...

Per chi, al contrario mio, è dotato di temerarietà e durevolezza (come mi sento poco Duracell ultimamente!), ecco una guida buona per farsi qualche giro: http://www.mercatini-natale.com/

E non sono nemmeno tutti...

giovedì 19 novembre 2015

Esperimenti

Se per caso, e sottolineo per caso dal momento che con il freddo che fa qui, ai piedi del Monte sacro alla Patria, doveste riuscire a sentire una voce tutt'altro che gregoriana che intona de core canzoni medievali come se non ci fosse un domani... sì, sono io.
Ci tengo a sottolineare che non ho battuto la testa negli ultimi giorni (e anche se fosse non si rompe neanche volendo), sotto questo punto di vista sto benissimo. Magari ho un po' sullo stomaco il mio leggendario tempismo del piffero per la vetrina di Rue de La Brocante, come tutti i lunedì ma vabbeh, prima o poi riuscirò a fare gli agguati alla "concorrenza" e accapararmi qualche buon pezzo... 
...comunque sia, se mi doveste intercettare, calma e sangue freddo che è tutto normale. Sto solo lavorando a maglia.
Adesso qualcuno potrebbe pure dirmi Ma con tutto quello che c'hai da fare, pure la maglia?. Sì, pure la maglia, perchè mi rilassa e mi fa ricordare quanto ho sferruzzato da bimbetta. Mi vedo ancora le voragini nelle sciarpe per aver saltato un punto. Stavolta i punti non li salto più ma sperimento, faccio le prove per una cosina che magari non sarà pronta per quest'inverno (a meno che non faccia freddo in eterno) ma che sicuramente proporrò appena sarò soddisfatta (cioè mai) del lavoro finito. No, non sto facendo maglioni per i frati di Praglia per ripararsi dal freddo della chiesa mentre intona gli inni sacri.
Sono solo una magliaia innovatrice che canta in gregoriano. E scusate se è poco...

lunedì 16 novembre 2015

Iniziamo per enigmi

Dal momento che oggi è un gran giorno (come si fa pensare al lunedì come un gran giorno lo so solo io…) e che sono al settimo cielo per l'apertura del sito ho pensato che un regalino, a chi mi vorrà seguire, lo dovevo fare. Piccolino eh, una specie di spoiler su una cosa che ho creato e che sarà disponibile prossimamente. Tenendo conto che lavoro molto su quantità limitate per garantire l'acquisto di oggetti non "in serie", i pezzi saranno pochi.


Sì, sembra quello che è ma non lo è. Chi si azzarda ad indovinare?



Chi ben comincia...

Quando ho messo online il progetto Ava Nu Handmade, il 30 luglio 2015, ero semplicemente un'utopista che si lanciava nel buio con la speranza di trovare da qualche parte un buon materasso dove atterrare. Nessuna conoscenza di html, la parola "sito" che, per me, richiamava più l'idea di uno scavo archeologico che un luogo dove condividere quello che faccio con il mondo globale e l'incertezza che fosse solo un esperimento estivo. A distanza di alcuni mesi l'html è sempre un insieme di quattro lettere da pronunciare come si scrivono ma tutto il resto ha un sapore diverso.
Non c'è più un sito, nel senso letterale del concetto, ma un blog e ogni cosa segue il suo corso con una fluidità inaspettata. Chi studia come funziona l'essere umano, talvolta, afferma delle eminenti cavolate che svaporano con la stessa velocità con cui sono state sbandierate ma una delle tante considerazioni sagge fatte è che Bisogna assecondare la propria natura e in questo mi trovo perfettamente d'accordo. Non sono Keith Haring, le mie opere non sono note in tutto il mondo né ho un marchio stratosferico, inquadrato o osannato per il quale migliaia di fedelissimi attendono di conoscere il "verbo" per le mode future. Sono solo una ragazza che fa quello che le piace ed è se stessa: dentro la scatola di un sito, in sostanza, non ci sto, ci sgomito. Il mondo è il mio parco giochi, ho bisogno di uno spazio dove muovermi senza barriere, senza pormi il problema di essere seria e formale. Voglio parlare e lasciarmi scorrere dai pensieri altrui, toccare e farmi toccare da chi mi segue e apprezza quello che faccio. La fantasia, la creatività, l'estro, niente di tutto questo si può imbrigliare senza togliere la componente fondamentale che sta alla loro base: la libertà. Per questo ho ricominciato tutto da capo: via il sito, via il vecchio logo, via il superfluo. Un restyling completo, da capo a piedi, tranne alla sottoscritta che è rimasta sempre una visionaria con la passione per il rischio. Il merito di quanto vedete ora va ad una persona speciale che ha una sensibilità unica e fa iniezioni gratis di fiducia in se stessi come poche persone al giorno d'oggi: Annalisa Bocedi, meglio nota come Tatti Graphics. La meraviglia di questo spazio espositivo-discorsivo è opera sua. Non solo la "mia" graphic designer ma anche una buona amica a cui un grazie pieno d'affetto è più che dovuto.

Per cui, con una barchetta piccolina ma stilosissima, si riprende il largo nel mondo dell'handmade, dove ho conosciuto tante persone adorabili che fanno della loro arte una passione inesauribile e sempre in costante evoluzione. Mi porto negli occhi i loro insegnamenti e mi faccio guidare da quello che l'ispirazione mi dona. Vado a sensazioni con l'impegno di fare del mio meglio per produrre qualcosa che non dia soddisfazione solo a me e che offra piacere anche a chi mi sta vicino, a chi vuol venire in viaggio con me per le Isole dell'Inventiva. L'immaginazione è il timone della mia barca e colei che mi insegna a sognare, alla faccia del fatto che all'anagrafe mi considerano un'adulta già da un bel po'…