domenica 28 agosto 2016

Con il cuore a costruire dove non è rimasto niente

A dispetto di come sono dal vivo non sono affatto logorroica nello scritto e chiedo perdono a chi mi segue dei pochi post pubblicati qui sul blog. Non è una giustificazione l'aver avuto un attacco di gastrite acuta né, tantomeno, l'essermi presa un po' indietro con lo smaltimento degli ordini dopo un giorno e mezzo di stop totale per il problema di cui sopra. Vedrò di rimediare con il ritorno alla normalità post ferie.
Con questo ne approfitto per informarvi che il laboratorio chiude sino all'11 settembre: si accettano ordini via mail, come al solito, ma non posso materialmente creare nulla essendo lontana dal mio banco di lavoro.

Cosa che però mi sta più a cuore segnalarvi è la pagina facebook di Creare per Ricostruire, dove si sta svolgendo una grande asta tra creativi che mettono a disposizione di chiunque le loro opere per raccogliere fondi per i terremotati del Centro Italia. L'evento mi sta molto a cuore e i pezzi in palio sono veramente fatti con il cuore. Tengo a sottolineare che le spese di spedizione sono a carico del creativo e che voi dovrete solo sbizzarrirvi a giocare al rilancio. Fateci un giro: è per una buona causa.


Un abbraccio a tutti e ci si vede a settembre!

lunedì 18 luglio 2016

Gypsy Market & Pic Nic - The days after

Facendo un consuntivo, l'evento organizzato da Come un incantesimo è stato il migliore della stagione finora: location storica, market variegato, belle persone, cibo buonissimo e atmosfera super serena. Un incontro soft, in cui è stato possibile scambiare quattro chiacchiere senza urlare e avere un rapporto vero con i visitatori e le loro sensibilità. La giornata è trascorsa piacevole ma forse troppo velocemente per chi era coinvolto, o almeno lo è stato per me: il tempo corre quando stai bene, d'altronde...

Per l'occasione è stata fondamentale la presenza di Luciano Pontarollo, che ha documentato l'evento alla grande con una tale quantità di foto che da due giorni mi chiedo se sia davvero umano o se abbia un alter ego che ha passato pazientemente in rassegna qualcosa come un migliaio di foto. E la colpa è anche della mia fotografa di fiducia, VpD Photographer, che ha collaborato al delirio di immagini.
Se volete vedere anche voi cos'è successo, cliccate qui e verrete rimandati all'album di foto nella mia pagina facebook.
Enjoy it!

Acciacchi, chiusura del laboratorio, nuovi incontri

Piena estate, in lotta con l'allergia ai pollini e track! Mi è venuto il cugino del colpo della strega... non potevo chiedere di meglio in effetti (e nemmeno lo faccio che porta jella!). Di buono c'è che sto facendo "la cura del cuscino", seduta ben bene con imbottiture ovunque stile pasha: mi manca il fustacchione con i pettorali coperti da uno scampolo di stoffa che mi sventola senza sosta ma l'acciacco m'ha colta alla sprovvista e non ne ho potuto noleggiare uno. Di buonissimo c'è pure che la mazzata alla schiena non mi ha fermata dal continuare a lavorare: poca argilla (e chi ce la fa?!), tante pietre, perle di ceramica e filo. Gli ordini raccolti nelle ultime settimane li sto finendo: spero di riuscire a spedirne la metà entro giovedì, l'altra metà dovrebbe essere pronta per lunedì e spedita nei giorni immediatamente seguenti. Poi per cinque giorni, massimo una settimana, il laboratorio chiude causa piccolo intervento alla sottoscritta che è, cito testualmente, caldamente invitata al riposo completo. Gli ordini posso continuare a raccoglierli, la mail funziona sempre, ma, ecco, non verranno presi in carico nell'immediato come di consueto. Appena inizio a metterci mano prenderò contatto con voi per darvi un margine per la creazione e la consegna, promesso.

Abbiamo la stessa espressione e postura!
E nel frattempo che tento di ripigliarmi dal mal di schiena vi segnalo un altro appuntamento: domenica prossima, 24 luglio, presso i Giardini della Rotonda di Piazza Mazzini a Padova (nei pressi di Palazzo Maldura per chi è pratico) si terrà lo Spring Market. Dalle 18 alle 23.30 musica, cinema, food e mercatino handmade e vintage. Ve lo fate un giretto? Ah... se qualcuno che pratica la massoterapia o fa il fisioterapista passa di lì, mi cerchi: dopo il carica-scarica del banchetto sento già che un massaggino non mi spiacerebbe mica eh...

venerdì 15 luglio 2016

Gypsy Market & Pic Nic

Dalle mie parti, quando ti scordi di fare qualcosa, c'è un proverbio in dialetto che recita più o meno così, Chi non ha testa, ha gambe, che, tradotto in parole povere, significa che si deve fare la fatica di tornare indietro per concludere quel che si è dimenticato. Ed è più o meno quello che faccio ora, che il rimbambimento da starnuto s'è un pochino quietato (di un nonnulla ma siamo gente che si accontenta delle piccole gioie quotidiane, qui) e riesco a fare un discorso serio senza dovermi fermare ogni tre parole per tossire, soffiarmi il nasone (no, non è quello di plastica rossa che usano i clown: è proprio il mio dopo esser stato martoriato da una giornata di rinite acuta) o sputare l'anima formato starnuto.

Domani, sabato 16 luglio, mettetevi in auto, guidate sino a Monticello Conte Otto, a pochi chilometri da Vicenza e cercate Villa Valmarana Bressan che vi aspetta uno degli appuntamenti più ecochic della stagione...



La location è una graziosissima villa palladiana risalente alla prima metà del Cinquecento che ci ospiterà nel suo parco per l'evento organizzato da Come un incantesimo.
Il programma è ricco e vario: 


  • 17.00 - 22.30 Market (handmade&vintage)
  • 17.00 -19.00 PicNic (leggere sotto per prenotazione cestini)
  • 17.00 - 21.00 sessioni di stretching dei meridiani 
  • 17.30 I Tarocchi musicali - concerto con Fabio Cardullo (non vorrete mica perderveli?)
  • 18.30 American Tribal Style Belly Dance
  • dalle 19.00 Cena con Pastificio Bassani e Banqueting by Perla
Per quanto riguarda la prenotazione dei cestini per il pic nic, basta scrivere a derviscio@gmail.com specificando scelta e quantità.
Tre le scelte:

1. CESTINO VEGAN:
° Hummus con stick di verdure e pane grano arso
° Quinoa alle verdure dell'orto o paella di stagione con tofu affumicato
° fragole oppure tortina pere cioccolato zenzero

2. CESTINO CLASSICO:
° uova sode
° trancio di torta salata o baguette alla sopressa
° frittata alle erbette
° fragole o crostata alla marmellata

3. CESTINO BIMBO
° 4 paninetti al latte con cotto, asiago, crudo, crema di nocciole bio
° yogurt alla frutta
° muffin al cioccolato o crostatina

al costo di 13€ per il vegan e il classico, e di 8€ per quello bimbo.



Durante l'evento ci saranno sessioni di stretching dei meridiani: potrete provare questa tecnica corporea che, se praticata con costanza, mantiene in equilibrio il nostro sistema energetico e aiuta a ritrovare il benessere (e sinceramente una sessione son quasi tentata di farla, hai visto mai che funziona anche per l'allergia?!). Verso sera potrete poi conoscere come si svolge un trattamento Shiatsu, quali sono i benefici immediati e sul lungo periodo e sperimentare un approccio di trattamento, il tutto gestito da SoleShiatsu Spazio Pratiche Energetiche


Per quel che mi riguarda, sarò presente con una selezione speciale di accessori insolita, un mix tra ceramica, tessuti e bijoux in Ava Nu Style. Niente foto stavolta: lascio tutto all'effetto sorpresa e chi non viene... beh, resterà solitario nell'ignoto!



NB. Chi vuole (io vuole, per esempio) può partecipare presentandosi nella propria versione gypsy: gonnelloni, cappelli, frange, colori e fantasia indossati per entrare ancora di più in tema con l'evento. L'ingresso è gratuito... anche per chi si veste "normale"!

Drammi esistenziali

Avete mai provato a
  • dipingere
  • lavorare l'argilla di cesello
  • infilare pietre o lavorare di bijoux
  • non battere la testa contro la prima superficie utile ad ogni sessione di starnuti
in piena crisi da rinocongiuntivite allergica?
Io sì. Ed è tragico.
Ho sospeso (perchè tanto è luglio, non c'è più un micropulviscolo di polline nell'aria, non starnutisco a raffica da settimane, sto benone!!!) l'antistaminico da due giorni e oggi è il delirio. Però (c'è sempre un buon "però"!) mi sono usciti dei pezzi dipinti nel pomeriggio con un tratto "Parkinson schizzato" che sono un amore! Penso che creerò una collezione basata sull'allergia e i suoi drammi: la "Starnutescion Capsule Collection"...

sabato 9 luglio 2016

Creativity Day - 10 luglio 2016

Altro giro, altra corsa, domani il sole ci assiste (l'afa pure) e si viaggia verso sud, all'Abbazia di S. Maria delle Carceri, a Carceri, nella quiete e spirituale bassa padovana. Ci siete mai stati? Io mai e prendo quest'occasione di "lavoro" (è un lavoro fare quello che ami?) per avventurarmi fuori dalle solite mete ed immergermi in quella che è da sempre la mia dimensione naturale: in un'epoca diversa. Ecco, magari non arriverei all'anno 1000 per sentirmi apposto ma nel Medioevo o nel Rinascimento non mi dispiacerebbe... a quel tempo sì che l'arte era ARTE. Fatta da pochi, con minuzia, dedizione e pazienza infinita, prendendosi i propri tempi senza la fretta che governa i nostri giorni. Saremo nel chiostro, che finora ho visto solo in foto e immaginato attraverso le parole di un tris di signore di Castiglione delle Stiviere proprio settimana scorsa: è bizzarro andare lontano da casa a mostrare cosa sai fare e trovare persone che conoscono il tuo territorio meglio di te. Dalla mia ho la scusante che una delle signore è nata a Badia Polesine, che non è poi così distante da Carceri per cui sono "semi-scansata" per la mancanza. Il fatto è che sono innamorata di Praglia (altra abbazia, appena fuori Padova: stupenda, l'atmosfera è rarefatta sul serio, i monaci restaturano e rilegano ancora alla vecchia maniera documenti e pergamene e in più hanno un loro laboratorio erboristico. Se passate di là, fermatevi. Merita una visita) ma Carceri non la conoscevo.

Così domani si va, di buon mattino, a prender posto tra colonne e muri antichi. Saremo lì con altri quaranta espositorì dalle 10 alle 21 ma conto di rimanere sino alla chiusura, alle 23, per godermi il concerto organizzato da Arena Rock per l'occasione. Non mancherà lo street food e uno spazio dedicato ai bambini.
Vi aspetto!


venerdì 1 luglio 2016

Novità e speranze

Annuncione dell'ultimora!!!
Domani sera tutto lo staff nuniano al gran completo sarà presente! Inoltre, se quella bella invenzione di 3BMeteo non mi prende per i fondelli, non piove! Il che sarebbe tutto dire visti gli ultimi eventi rimandati e ri-rimandati o i "gavettoni" che mi son presa nella mia stoica ostinazione di oppormi agli agenti atmosferici.
Come diceva uno che ad ottimismo era ben "fornito"
SPEREM IN BEN!

giovedì 30 giugno 2016

Notte bianca a Castiglione delle Stiviere

Finchè il tempo regge (che pioggia ne è caduta a iosa!) si va a zonzo per mercatini, fiere, mostre e... notti bianche. Ebbeh, per una nottambula malcelata come la sottoscritta che andrebbe avanti a lavorare beatamente un altro paio d'ore senza battere ciglio (tenendo conto che è quasi l'una e mezza...) mancare ad una notte bianca sarbbe un delitto! In verità, udite udite!, le salto regolarmente e il motivo è banalissimo: parliamo di notte? E allora perchè tutto finisce alle 23? Non si potrebbe fare almeno sino alle 2? Negozi aperti, festa, musica, amici... no, nessuno mi accontenta! Sento già la cavalcata delle Valchirie sulla questione dei negozi aperti fino ad orari assurdi e sì, avete ragione, sono persone che hanno diritto di dormire e riposare come ce l'hanno coloro i quali si trovano a lavorare di domenica e durante le feste però... non c'è una dipendente che non ha di meglio da fare che tenere le luci accese e la porta aperta? Che, scherzi a parte, per esperienza diretta, quello che non si vende quando stai per chiudere e tutto si spegne non ha paragoni con tutto il resto della giornata... ma siete liberi di massacrarmi lo stesso: sogno l'apertura notturna di qualsiasi cosa, sono colpevole!

Ad ogni modo, dopo il consueto sproloquio, torniamo seri e veniamo al dunque.
Qualcuno in zona Castiglione delle Stiviere (MN) sabato? No? E allora veniteci, anche se state ad Enna e dovete prendere sette aerei e quattro pullman per arrivare! Il 2 luglio, dalle 18.30 alle 24 (neanche qui vogliono farlo sino a tardi!) la città si anima per la Notte Bianca!


Si guardano le stelle, ci si scambia un po' di anima con il Bookcrossing, si ascolta buona musica ma soprattutto si tifa Italia! Ah no, volevo dire, ci sono io... che tifo Italia! Saremo in tanti davvero, sparsi per le vie di Castiglione e, seriamente, ne vale la pena. Se passate, fatevi riconoscere!

lunedì 20 giugno 2016

Alpha Particle collection

E mentre il corriere sta correndo altrove tranne che nei dintorni del mio laboratorio (è lunedì, sono sufficientemente armata di pazienza, ovvia!) e sono bloccata a casa perchè altrimenti non sento il campanello, mi prendo "due minuti" per annunciare che ho deciso di sviluppare la "Alpha Particle collection". Che cos'è? Domanda lecita a cui rispondo subito. 
L'absinthe - E.Degas

Avete presente quel momento in cui guardate il materiale con cui vi esprimete e c'è il vuoto completo? A me capita spesso, specie quando sono in fase di elaborazione di uno scritto: la pagina vuota e io davanti al pc che imploro il bianco del foglio di suggerirmi qualcosa. E quello tace, malefico fino all'osso. Poi quando sto per gettare la spugna, puff! L'azzardo di muovere le mani per fare qualcosa che non ho nemmeno ben chiaro in testa ma che si organizza a poco a poco mentre procedo, una creazione tanto caruccia a guardarla ma che puzza un po' di inconclusione, perchè sono partita senza una direzione e probabilmente finirò nello stesso modo. Invece vado avanti, mi esalto (o esco da me stessa, come se mi fossi fatta un goccetto di assenzio davanti a Degas) e si crea l'opera, praticamente da sola. Di solito la prima frase che mi balena in testa è Che cavolo è? e la seconda, dopo aver individuato almeno una mezza dozzina di significati manco fosse una delle macchie di Rorschach, Sul serio l'ho fatto io?, sempre per il suddetto azzardo sconsiderato alle origini della creazione. Un giorno avevo una lastra di argilla vuota, l'ultima di tante di una giornata densissima, in cui pensavo di aver dato tutto e il suo contrario fino a quel momento. Era tardi, la testa era annebbiatissima e stanca, bramavo un po' di riposo ma la lastra, bella liscia, fatta a perfezione, mi guardava come l'ultimo dei figli che desidera un po' di considerazione al pari degli altri. Mi son detta Massì, come viene, viene. Tanto poi vado a dormire di faccia sulle piastrelle della doccia e ho cominciato a lavorare l'argilla per piccoli frammenti, delle particelle per l'appunto, letteralmente a briglia sciolta che la ragione s'era già messa a riposo. Questa è quella lastra, senza lucidità né schemi, che ha dato inizio a tutto...


Quadro in ceramica fatto a mano
Così è nata la Alpha Particle, una collezione "libera", "schiettamente essenziale", che sta trovando spazio un po' alla volta in realizzazioni che non avrei mai immaginato. Lo prendo come un primo passo serio di cedere un po' alla volta al parto senza freni dell'inventiva, rischiando la critica che ogni novità necessariamente porta e che tuttavia non mi pesa affatto. Nella società delle maschere, mai come ora coriacee e fuse alla reale indole umana, mi butto senza rete...

sabato 11 giugno 2016

Si parte per Cartigliano - 11/12 giugno 2016

Non siete ancora andati a nanna vero? Insomma è venerdì, si esce, si sta in compagnia, si guarda un film dal pc... si sta al pc e ci si collega a questo blog... (fatelo, è terapeutico) o nel mio caso si è appena finito di rimirare il cielo domandandosi se domani piove, non piove, fa umido, se c'è il sole. Il fatto è che esporre sotto il diluvio, anche se hai il più bel gazebo del mondo, quando non puoi schermare i tre lati con i pannelli e, peggio ancora, sei in mezzo ad un parco (vedasi la questione "pantano"), non è il massimo della gioia. Da almeno dieci giorni ho anche le dita dei piedi incrociati perchè sia concesso, se non il sole, almeno l'assenza di pioggia: è giugno e mezza Europa è in ammollo nell'acqua, quassù al Nord non fa certo eccezione, o meglio, l'ha fatta oggi che faeva davvero caldo alla faccia delle previsioni che mettevano pioggia. Un po' di sole, tante nuvole, quel tipico colorito grigio "arriva la bomba (d'acqua)" nei dintorni del Pedemonte ma tutto sommato è stato accettabile. Domani forse ci si salva ma domenica credo che ci pigieremo tutti nell'angolino libero della barchessa talmente stretti che venderemo l'uno le cose dell'altro, poi con il ricavato si va a mangiare da Rive, che sta proprio lì dietro e tutti a casa felici... con le opere altrui impacchettate nel caos acquoso generale. 
Bene, a questo punto qualcuno potrebbe giustamente dire Ninì, ma dove dovrebbe succedere 'sta catastrofe?. Eh, giustamente non l'ho detto (suspence signori, suspence!): se volete venire a consolarci del tempo potete inserire nel navigatore la località Cartigliano, in provincia di Vicenza. Saremo nella bella Villa Morosini Cappello con l'evento 


Ci sarà modo di accontentare tutti: musica, angolo bimbi, il suddetto mercatino e ovviamente i protagonsti della manifestazione, i Food Truck, dall'Italia e dal mondo. Affiancano l'evento una selezione di birre e vini che è possibile degustare con le specialità culinarie presenti. Se non siete mai stati a Villa Cappello, venite: ne vale la pena...
... e passate anche a trovarmi!

martedì 7 giugno 2016

Habemus Biscottum!

Infornata fatta, tutto miracolosamente integro e non ho manco pregato! Il primo test di colori andato "nì": gli smalti che usavo prima li preferivo ma non mi scoraggio. Passare da sei colori a mille mila e riuscire ad azzeccare le combinazioni giuste è cosa da maestri e dal momento che io sono una persona terrena che sta facendo qualcosa che ama seguendo più il cuore che la testa, 
si prova, 
si riprova.
si riprova ancora.
Alla fine la strada si trova, basta non perdersi d'animo.

Domani altra sessione di pittura mentre si asciugano i pezzi nuovi: ho da pittare tanto di quel materiale che lavorerò fino a che non mi cascano gli occhi nelle ciotole del colore. Mi auguro innanzitutto che cadano entrambi nella stessa ciotola, poi che sia quella del viola, così mi escono gli occhi strani, meglio di quelli della Taylor, pace all'anima sua. Direi un bel 8-23 con pausa pappe, bisognini e rifornimento di collirio periodico. Scherzi a parte, mi sto divertendo sul serio tantissimo: la ceramica è un mondo senza fine, che ti tira fuori l'anima, te la strapazza e poi te la rende scolpita in una nuova forma. La sera sono esausta, e non è solo perchè ho scelto di non avvalermi di macchinari come l'impastatrice, che mi risparmierebbe tempo e fatica, ma proprio per quel scombussolarti tutto dentro mentre crei. Fare ceramica è catartico e dà dipendenza. Non vedo l'ora di capire il genere di riscontro che posso avere con quello che faccio, a livello qualitativo essenzialmente. Non è il vendere o il regalare quello che hanno composto le tue mani quanto la reazione che scatena nell'altro: l'arte, dalla più povera alla più elaborata, è espressione di sentimento; se in chi la guarda non genera nulla allora qualcosa non va, qualche canale di trasmissione è bloccato. Ho voglia di capire, di sentire, di respirare emozioni e ormai manca così poco...

mercoledì 25 maggio 2016

Ceramiche, pottery e poteries

È un atto di presunzione pensare di cavarsela discretamente in qualcosa che "mastichi" da poco? 
Oggi guardavo i lavori in argilla fatti questa settimana, quelli già asciutti e pronti al primo forno: sono venuti bene per esser stati creati senza alcuna supervisione di un esperto e mi hanno resa felice. Certo, c'è quell'odiosissima percentuale di jella che possa scoppiare tutto in cottura e allora ciao alle giornate spese a far rifiniture, a farsi i muscoli per impastare tutto a mano, quando mi ero scordata di tenere umida l'argilla perchè presa da altro; ciao alla soddisfazione, perchè quella bolla la dovevo beccare, stile "ago nel pagliaio", in mezzo alla materia; ciao alle illusioni date a chi attende di vedere, toccare, valutare il mio lavoro; e ciao alla felicità di questo momento, questo proprio, quello che passa ora che scrivo. Non ci voglio nemmeno pensare: come consigliato da chi questo mestiere lo fa da una vita, "prega Santa Chiara e Sant'Antonio"!
In mattinata s'è pure dipinto un po'. Prove tecniche di colore, giusto per farmi due conti su dosi e diluizioni, coprenza, risultato. Ho fatto pure il "tentativo Pollock" ma è uscito un obbrobrio e no, niente assalti cromatici sul biscotto, meglio se lo conservo per le tele e i muri, quando avrò mandato avanti un po' di pezzi e potrò rallentare la corsa che sto facendo ora in vista di mercatini, mostre e riunioni di amiche. Le peggiori sono sicuramente quelle dei parenti et similia: in famiglia non sono l'unica con il guizzo per l'arte, mio cugino dipinge, si definiva un visionario al che mio padre ha pensato che avesse problemi psichiatrici più che proiezioni astratto-fantasmagoriche della propria mente con la conseguenza che la parola è stata bandita in casa alla stregua di fenomeno e calma. Il primo è cosa rara ed eccezionale, così tanto che si può scordarne il vocabolo, la seconda è la porta per l'Inferno quand'è arrabbiato: guai a nominarla, c'è il bonus di imbufalimento turbodiesel!
Ad ogni modo, presto, già in fine settimana se si asciuga quel che ancora scarica umidità, si va di forno e per le creazioni e per la pittura: ho scelto un blu stranissimo (magari è una cosa ordinaria nel campo degli smalti ma per me è una novità goduriosa), chiazzato in bianco. Un blu con i brufoli in sostanza e non vedo l'ora di meravigliarmi (o deludermi ma mi auguro vivamente di no) di come esce dal forno. Non appena c'è qualcosa di pronto lo posterò sui social... anche perchè chi mi trattiene se le mie visioni visionarie si realizzano anche fuori dalla mia testa?

venerdì 20 maggio 2016

Eventi, manifestazioni e quant'altro

Come diceva l'incipit di un famoso romanzo di una donna che mi somiglia tanto, 
"È verità universalmente riconosciuta che..."
...sono una smemorata e poco ci manca che non me lo segnino anche sulla carta d'identità (tanto più che a luglio la devo rinnovare potrei pure proporlo al "simpaticissssimo" Francesco dell'Anagrafe...). Non è per pigrizia ma dimentico spesso e volentieri di segnalarvi gli eventi a cui sono partecipe: ammetto che, essendo una persona che lavora meglio sotto pressione, alla fine mi scordo di dire quel che c'è da dire e pure di fotografare i momenti di quegli incontri in cui non solo sono presente ma condivido con molte altre persone che hanno fatto di una passione un bene comune. Se vado "da turista" potrei stendere un reportage con tanto di intervista video ma se tocca a me esporre sono un disastro. Pertanto ecco uno dei prossimi appuntamenti in cui potrete passare a trovarmi: il 5 giugno espongo presso il Mercatino della Manualità e della Creatività di Soave, in provincia di Verona, cittadina per cui vale la pena una visita anche in assenza di manifestazioni. Bandiera arancione del Touring Club, vino buono, centro storico medievale e dintorni stupendi per passeggiate e per ammirare panorami mozzafiato. Se passate di qua, fatevi riconoscere!
A breve altre date... e qualcuno mi ricordi di fare le foto!!!!


mercoledì 18 maggio 2016

Svelato l'arcano!

Chi mi conosce sa che se mi si insinua dentro un'idea non mollo la presa finchè non ho provato a metterla in atto. Chiamatela ostinazione, patologia infantile di inventare l'ignoto o, come la definisco io, tentare per non avere rimorsi un domani, se il mondo è un mare, un tuffo me lo faccio.
E il tuffo è quel che già qualcuno su instagram ha visto: la ceramica. Venendo da un territorio dove quest'arte è radicata nella tradizione forse l'argilla dovrebbe essermi venuta tra le mani prima ma, in tutta franchezza, dopo un'infanzia in cui ho imparato a modellarla seguendo una zia acquisita che lavorava per una ditta, l'ho sempre schifata. Mi piaceva il pongo, ma solo per il profumino di mela verde che aveva; il DAS era piacevole ma tempo tre secondi era secco più del Po in tempi di siccità e mi dava noia; l'argilla, eccetto la parentesi "zia", rimava con i servizi simil settecenteschi per cui la mia terra è famosa. Pertanto no, alla ceramica non mi sarei avvicinata manco morta. E invece son pensieri che mi son rimangiata ma che hanno avuto un gusto estremamente piacevole: lavorare la ceramica è rilassante, catartico, all'apparenza semplice ma piena di segreti, di silenzi pazienti che si svelano a poco a poco. Mentre sono in laboratorio a modellare mi viene spontaneo di pensare di sbatacchiare il panetto d'argilla sul muro anzichè sul tavolo, così, per vedere se si attacca. Lo stesso effetto me lo fa la frittata: sono l'unica che ogni tanto fissa il soffitto chiedendosi se, in un raptus da cuoca, dando un buono slancio alla padella, rischia di vedersi le uova spiaccicate sopra la testa? In entrambi i casi mi passa la voglia quasi subito: il soffitto l'ho tinteggiato da poco, il muro del laboratorio pure per cui... restiamo nel dubbio!
Ritornando a noi, non so se e quanto durerà questo benessere da impastamento anti-stress: alcuni vedrebbero la fine di questo momento come una forma di incostanza, io, al contrario, credo che come ogni forma di espressione artistica viva di spazi temporali densi e vitali che si consumano quando quello che portavano con loro è esaurito. Possono ripresentarsi di lì a poco, a distanza di anni, non presentarsi più o rivivere sotto altre forme, coniugando se stessi con qualcosa di diverso e, spesso, inatteso. Per ora posso dire solo questo con la massima onestà possibile: occuparmi di ceramica mi dà soddisfazione e voglio andare avanti. Finisse domani o continuasse nel tempo, mi nutro di essa fino all'ultima goccia.

Avoiding the people' sufferings

lunedì 9 maggio 2016

Come back home

Ok ok...mi sono presa più tempo di quanto preventivato, lo ammetto, eppure assicuro, giurin giurello, che è stato un periodo molto ben speso a livello spirituale e concettuale. Una circostanza di inventiva, energia e volontà non mi prendeva in pieno petto da davvero tanto tempo e un po' mi ha destabilizzata. Lavorare su due binari, quello della creazione su commissione e quello dello sfogo mentale privo di schemi necessita di nervi saldi e davvero tanta pazienza di cui non sempre sono fornita: d'altronde mi hanno detto che sono ancora umana e mi tocca accontentarmi di quel che passa il convento. Per quanto mi riguarda "mettere a cuccia" l'immaginazione per portare a termine i miei compiti è matematicamente deleterio perchè poi l'idea mi sfugge, si autodistrugge come i messaggi di James Bond e ripigliarla è al limite dell'impossibile. Se va bene ne recupero una parte ma è raro. Non so se anche alle mie colleghe creative capiti ma le immagini di quello che in un istante hai in mente o le catturi mentre ti scorrono negli occhi o le puoi dare serenamente per perdute. Per cui ora mi ritrovo con tanto da fare e solo la sottoscritta a smaltire cose e cose. Non che dubiti di farcela, chi non crede in se stesso non va da nessuna parte; mi preoccupa di non essere in grado di tener fede a ciascuna di quelle idee in modo degno. Tuttavia mi conforto nel pensiero che è un sentire normale quando sei un'esplosione di novità e vi assicuro che ce ne saranno tante. A partire dal fatto che il laboratorio si sdoppia: non uno ma due, tanto per non farsi mancare niente.
Da domani si comincia a fare sul serio. Promesso.

domenica 24 gennaio 2016

Creatività è anche tacere

Mi capita spessissimo di paragonarmi ad una goccia che fora la roccia nel senso che, quando mi avvolge un'idea diventa un turbine, mi ci infilo dentro con tutto quanto e vado allo sfinimento finchè non c'è più nulla da sfruttare, in quel momento. Poi, col tempo, tornano nuove energie, nuove scoperte, si rispalanca un mondo da cui succhiare, nutrirsi.
Ecco, diciamo serenamente che negli arcinoti "due mesi di riorganizzazione mentale", mi sono tuffata nel disegno puro e semplice di forme innovative: non sto inventando l'orecchino che sta al lobo senza appoggi o ipotizzando metodi alternativi del taglio delle pietre. Sto "solo" disegnando come una furia qualsiasi cosa la mente mi consigli. Punto il foglio, prendo in mano la matita e per dove va la scia della grafite lo sa solo il mio inconscio. Io, come essere razionale, non ci sono in quei momenti ed è al limite del catartico talvolta. Sì, la produzione nuda e cruda ha rallentato, al momento sto lavorando solo su commissione, ma la creazione, nel concetto più essenziale del termine, ha preso una seria impennata. Per cui se le parole un po' mi mancano, se a volte sembro lontana o pare che sia sparita vi dico no, sono qui, esattamente dove sono sempre stata. C'è solo quella cara e amata semioscurità che mi scherma dal sole pieno che brucerebbe l'immaginazione che sto buttando fuori...

sabato 9 gennaio 2016

Gli incubi e le nuove idee

I mesi invernali, in particolare gennaio e febbraio, sono per buona parte dei creativi quelli in cui si plasma il lavoro dell'anno appena iniziato, quelli in cui si gettano le basi di una nuova fase inventiva. Nel mio caso, ma presumo sia così anche per molti altri, aiuta fare l'inventario di quel che si dispone in laboratorio o, detto in modo più terrestre, mettere in ordine il proprio luogo di lavoro dopo che è passato il tornado Feliz Navidad, perchè alla fine è sempre lui il culmine della follia che ci coglie in modo altalenante durante l'anno. Partecipi a mostre mercato, esposizioni, mercatini, ti occupi delle varie piattaforme, dei social network, controlli di avere una scorta costante per il packaging, zigzaghi per la rete per controllare le nuove opportunità, contattare fornitori, amici, affezionati (clienti sa di cloroformio ghiacciato) e poi via a razzo verso quel 25 dicembre di puro delirio (pure il Capodanno volendo, qualcuno scorda sempre un pensierino per una persona cara o vuole donare un ulteriore segno di affetto). Il fatto è che, al contrario di quel che accade quando sei dal lato di chi acquista, con la fine delle festività natalizie i saldi ti sembrano la pace dei sensi: non corri più tu, corre chi vuole accaparrarsi questo o quello. Ti ritrovi ad impacchettare con l'espressione ebete da post sbronza lavorativa, senza ansie di rispettare il termine entro Natale che ti incubizza pure di notte perchè le poste in quel periodo procedono sistematicamente in retromarcia, i corrieri hanno gli occhi fuori dalle orbite a forza di smerciare pacchi e, se ha la (s)fortuna di spedire dove c'è quella bella invenzione della dogana, sai che per quanto tu possa spedire in tempo c'è l'orripilante 50 % dei casi (mi son tenuta bassa, lo so) che arrivi sì entro Natale ma dell'anno seguente. Gennaio, invece, è la patria del Riprendifiato. I primi giorni almeno. Fino al 3 in sostanza. Poi la sottoscritta va di inventario.
Per l'appunto... 
Ok, sono un paradosso, lo ammetto prima di scrivere quello che sto per dire: amo l'ordine ma per carità non fatemi riordinare che non lo sopporto. Sono una di quelle che se va a casa di amici rimette a posto la sedia su cui stava (e anche quella accanto che era leggermente spostata, secondo la mia vista con il righello incorporato) o liscia il centrino (sono antica, per chi non lo sapesse) se è un po' ammassato però se penso che devo sistemare il laboratorio sto sull'orlo di due crisi di nervi. Comunque sia, lo sto facendo, come terapia (balle!) e stimolazione indotta di nuove idee (vero), e pare che funzioni. Sono alla prima maxi-scatola Ikea, quelle giganti, trasparenti, che fanno effetto ordine solo a guardarla ed è già piena nonostante abbia appena cominciato. Prevedo di doverne prendere almeno altre tre (?) ma mi spaventa l'ipotesi che non siano sufficienti. A parte questo, qualcosa nella testolona che ho si sta smuovendo o, per restare in tema, si sta riorganizzando nel caos creativo che mi ronza dentro. Devo solo isolare l'immagine di me con il carrello dell'Ikea stracolmo di scatole trasparenti dalle idee sulla nuova collezione bijoux, che voglio affrontare per prima rispetto al resto.
Spero di non avere gli incubi da casalinga maniaca dell'ordine stanotte...